Quali sono i sintomi dell'ADHD?
Ci sono gli evergreen, come difficoltà di concentrazione, e quelli sottovalutati, come dimenticarsi appuntamenti e compleanni.
Scrivere questa newsletter è una delle cose più stancanti che abbia fatto negli ultimi mesi. Pensarla, organizzarla, raccogliere materiale e scrivere sono niente rispetto alla fatica di essere costante. Ogni venerdì mattina, cascasse l’internet, questa newsletter deve uscire. Non te l’ha mica prescritto il medico, direte. Be’, in un certo senso sì.
La costanza, per chi è ADHD, è un esercizio necessario, perché la discontinuità è il primo ostacolo su cui cadiamo. La costanza ci obbliga a definire una routine e la routine impedisce ai sintomi di avere il sopravvento. Quando il gioco si fa duro, niente è più efficace della consuetudine.
Abbiamo visto che l’ADHD si declina in tre tipi: disattentivo, impulsivo e iperattivo. La diagnosi può essere focalizzata su un solo aspetto oppure può essere di tipo combinato, come nel mio caso. Se avete vinto una diagnosi di tipo combinato, vi riconoscerete un po’ in tutti i sintomi. La verità, però, è che non esiste una regola: è facile che la sintomatologia sia varia e variabile in base all’età o al periodo specifico che state attraversando. Non tutti i sintomi sono presenti tutti insieme nello stesso momento della vita, ma è altrettanto vero che l’ADHD non si manifesta solo con uno di essi.
Procrastinar mi è dolce in questo mare (neurodivergente)
Quello che impari a conoscere dell’ADHD è proprio che i sintomi sono moltissimi e variano da persona a persona, da neurodivergente a neurodivergente. Tuttavia, ce n’è uno in particolare che accomuna (quasi) tuttə noi atipiche: la tendenza a procrastinare. Rimandare tutto il rimandabile, pensare che tanto poi lo faccio e raccontarsi che si ha tutto il tempo di concedersi sia il dovere che il piacere. Siamo così bravə a rimandare che procrastiniamo spesso anche il piacere e i nostri bisogni. Sarà capitato anche a voi di sentirvi dire che è solo pigrizia, negligenza, trascuratezza. Che è solo una scusa. Magari lo fosse.
La procrastinazione è un tipico sintomo ADHD di disattenzione, che è a sua volta legato a un altro sintomo caratteristico di questa neurodivergenza: la difficoltà a concentrarsi. Per una persona ADHD la concentrazione è difficile da mantenere nel tempo: colpa dei pensieri intrusivi e della ricerca continua di dopamina da parte del nostro cervello.
Anche in assenza di stimoli esterni e di una ferrea volontà, rimanere focalizzati su un unico compito risulta quasi un’impresa titanica. Se poi il compito in questione è noioso e/o ripetitivo, il cervello ADHD cerca distrazioni come un’apneista cerca l’aria dopo un’immersione.
Difficilmente vedrete una persona neurodivergente fare una cosa noiosa alla volta: solitamente compensa facendo altro contemporaneamente. Io stiro mentre ascolto podcast, mio marito la sera fa i lavori domestici in cucina ascoltando musica, c’è chi non può fare a meno di camminare mentre è al telefono.
Ops!
Dimenticarsi compleanni, appuntamenti, anniversari, oggetti in modo sistematico: anche questi sono sintomi ADHD di disattenzione. Ora che ci penso, aver partorito due figli lo stesso giorno, a distanza di tre anni, è una grande fortuna. Prima o poi, avrei sicuramente dimenticato uno dei due compleanni. I miei figli si sono risparmiati la psicanalisi a vita, io un bastimento carico di sensi di colpa.
Prova a prendermi! Sintomi ADHD di iperattività
Un sintomo che nel tempo mi ha fatto sospettare di essere ADHD è l’iperattività. Non quella mentale, che mi caratterizza e che è peculiare di molte atipiche, ma quella fisica. Me lo ricordo in modo cristallino, il momento in cui ho realizzato di essere insofferente all’immobilità: ero a un corso di aggiornamento noiosissimo, in un’aula in cui le sedie erano scomode e i relatori non esattamente dei mattatori. Non riuscivo a tenere la stessa posizione per più di trenta secondi. Accavallare la gamba sinistra, poi la destra, poi di nuovo la sinistra, tormentarsi le cuticole, disegnare scarabocchi sul foglio, sistemarsi gli orecchini, giocare con i capelli. Oh, quante cose ero - e sono - in grado di fare in pochi minuti. Come fa la gente a rimanere immobile? mi chiedevo. Eppure la maggior parte dei partecipanti al corso, se non immobile, era statica. Magari annoiata, di certo non posseduta dal demone dall’iperattivismo neurodivergente.
Nell’adultə, l’iperattività è anche, e soprattutto, mentale. Immaginate un flusso continuo e costante di pensieri e input di ogni genere: devo aggiungere le banane alla lista della spesa, figo quel taglio di capelli! ho risposto alla mail di Danila? che meraviglia la magnolia che ho visto stamattina al parco, a proposito, devo pulire le scarpe dal fango. La nostra mente è come una spiaggia libera a ferragosto: basta un piccolo spazio libero e i pensieri intrusivi trovano il modo di piantare il loro ombrellone.
Spesso, questa incessante attività mentale genera ansia, paranoie, eccessiva preoccupazione. Trovare strategie per contenere l’iperattività è compito della psicoeducazione. Non credete a chi vi dice che l’unico modo per calmare la mente è la mindfulness. Non c’è mai un unico modo. Ognuna deve trovare le proprie strategie, che non devono essere necessariamente cerebrali. La mia ultima trovata è costruire case in miniatura. Che vi devo dire? Ognuno ha le proprie croci.
Sintomi ADHD di impulsività (forse sei logorroicə e non lo sai)
L’impulsività data dal disturbo da deficit dell’attenzione è una grande scocciatura: ci fa sembrare delle bambine incapaci di trattenersi. Nel mio caso, l’educazione cattolica che ho ricevuto e il fatto di essere una femmina hanno giocato un ruolo fondamentale di masking – mascheramento, o cammuffamento o compensazione, cioè l’adottare un comportamento difensivo per nascondere la propria personalità o comportamento naturale. In mezzo agli altri so comportarmi, non sono logorroica con gli estranei – ma aspetta di conoscermi bene e ricevere un mio messaggio vocale – e preferisco pensare prima di agire.
In generale, le donne neurodivergenti imparano presto a dissimulare: sono più accomodanti, calme, adattive. Crescere in una società patriarcale ha anche questo risvolto: ci hanno insegnato che non bisogna disturbare, che se ci arrabbiamo è perché abbiamo il ciclo, se siamo assertive risultiamo aggressive, che abbiamo avuto la parità ed è sufficiente quella. In tutto ciò, l’impulsività ADHD ha trovato altri spazi, come lo shopping compulsivo o le relazioni sentimentali che cambiano a ogni stagione.
Non puoi fare a meno di interrompere gli altri mentre parlano o ti devi trattenere dal finire le loro frasi? Impulsività. I tuoi eloqui sono spesso fuori luogo e dici sempre - sempre - quello che pensi senza pensare alle conseguenze delle tue parole sugli altri? È impulsività, non sincerità. Cambi lavoro a ogni capodanno cinese? Potresti essere ADHD, non multipotenziale.
Bizzarrie sensoriali
Esistono dei sintomi generici, non riconducibili a un tipo specifico di ADHD, che coinvolgono direttamente i 5 sensi. Quelle che possono sembrare stranezze, potrebbero anche essere segnali di un disturbo da deficit dell’attenzione.
Inizio io, che a bizzarrie sensoriali sono un’esperta. Non posso mangiare cibi e liquidi né troppo freddi né troppo caldi, ma dipende molto da quale cibo e bevanda. Per dire, acqua ghiacciata neanche con 40° all’ombra, ma la coca-cola deve essere a temperatura polare. I rumori improvvisi e forti mi fanno sussultare. Alcuni suoni urtano il mio sistema nervoso e mi generano dolore fisico. Faccio qualche esempio: freni dei treni che stridono sulle rotaie, alcuni abbai del mio cane, il fischiare incessante di mia figlia undicenne sulle note di qualsiasi canzone-fissa del momento, il rumore della masticazione di chiunque. Le campane, invece, mi mettono allegria (anche quelle da morto).
Il tocco di alcuni tessuti mi genera i brividi: non potrei indossarli nemmeno sotto tortura. Idem alcuni odori, che trovo forti e insopportabili. Dici, va be’, hai l’olfatto particolarmente sviluppato. Macché, non riuscivo a distinguere gli odori nemmeno prima di prendere il Covid.
Insomma, se dovessi elencare tutte le mie idiosincrasie sensoriali, la newsletter finirebbe venerdì prossimo. Quindi lascio la parola a voi, perché sono certa di non essere l’unica affetta da bizzarrie sensoriali: cosa vi dà fastidio? Qual è la vostra stranezza sensoriale segreta che evitate di esplicitare per non sembrare pazzə? Vi aspetto nei commenti per riderne insieme :)
🛠️ Tips wow – Strumenti: le 12 regole anti-procrastinazione
Questa settimana vi condivido le preziose regole anti-procrastinazione apprese durante la psicoeducazione. Sono da applicare pedissequamente, anche se all’inizio sembrerà difficile, per ogni compito che si tende a procrastinare.
Scegliere una cosa sola per volta. Un solo compito, un solo hobby, un solo libro.
Suddividere il compito in piccoli passi concreti. Spacchettare è la parola d’ordine: se voglio leggere un libro di 200 pagine in un mese, devo considerare quante pagine riesco a leggere e in quanto tempo. Ad esempio: 4 pagine a sera + 30 nel fine settimana.
Decidere con quali passi iniziare. Realisticamente.
Decidere il momento in cui iniziare. Realisticamente.
Decidere la durata dell’attività.
Prepararsi nel luogo adatto, eliminando ogni tipo di distrazione (notifiche, luci fastidiose, rumori, ecc.).
Pensare a una mini ricompensa a compito finito. La mini ricompensa è qualcosa che mi fa stare bene e che non riesco mai a fare (una passeggiata, una serie tv, un caffè con un’amica).
Promemoria per iniziare: cartaceo, digitale, luminoso, ripetuto.
Iniziare. Sul serio.
Smettere quando avevi in programma di smettere.
Riflessione su come è andata e cosa si può migliorare.
Ricompensa.
📖 Dizionario divergente
Ogni settimana scegliamo una parola che racconta il mondo Atipiche.
Disregolazione emotiva: è una componente comune a molte persone ADHD e si manifesta come una spiccata sensibilità e un’oggettiva difficoltà a mitigare le emozioni. Una persona ADHD potrebbe provare più intensamente delle altre emozioni come rabbia, frustrazione, senso di ingiustizia, agitazione, angoscia. Di contro. anche le emozioni considerate piacevoli sono sentite in modo più intenso rispetto a persone neurotipiche.
Non so se sono divergente, comunque il tema delle bizzarrie sensoriali è affascinante. A me danno i nervi alcuni accostamenti cromatici o di consistenze nel piatto. Se ci sono… non mangio. E comunque metterei al rogo❤️🔥 chi ha sdoganato che in uno stesso piatto vada messo secondo più contorno 🤭🤭Ahhh complimenti per la tua nl. Mi piace un sacco!