L'ADHD non va in vacanza
Sarebbe bello prendersi una pausa dall'ADHD, ma tocca portarsela anche in vacanza.
Sono tornata sana e salva. Che aspettavo queste vacanze come una bambina aspetta il Natale lo avevo già detto? Perché mi sembra di essere stata via mesi, eppure si tratta solo di due settimane. È una vita che ci fanno credere che tutto è urgente, necessario e imprescindibile: il nostro lavoro, la nostra presenza sui social e persino la nostra reperibilità non pagata. Una trappola che, come ogni persona ADHD, conosco fin troppo bene. Quindi sì, due settimane mi sono sembrate un mese.
Paura che qualcuna di voi si sia dimenticata di Atipiche? No, perché sono certa di non essere al centro dei vostri pensieri. Ci ricordiamo di una newsletter nel momento in cui appare nella nostra casella di posta elettronica. Per chi è ADHD a volte non basta nemmeno quello: alcune e-mail diventano invisibili, specie se si sommano a decine di altre accumulate.
Vacanza e ADHD sono compatibili?
In queste due settimane in cui ho staccato completamente con la testa, non ho aperto neanche Instagram, l’unico social che bazzico saltuariamente. Non sapere cosa è accaduto nel mondo e nella mia bolla è stato salvifico e liberatorio. Per far arrivare il nuovo, bisogna fare spazio. E solo chi è ADHD sa quanto poco spazio ci sia nelle nostre menti abitualmente, figuriamoci quando siamo iperconnessi e sotto stress.
Il problema vero, quando sei in vacanza con un cervello ADHD, è contenere l’ADHD stessa. Perché è facile dire: rilassati. Chiudi gli occhi e non pensare a niente. Ne abbiamo parlato più volte qui su Atipiche, di quanto siano fastidiosi i consigli neurotipici delle persone a cui basta chiudere gli occhi per resettare la mente. Per chi è neurodivergente anche una vacanza può diventare ingaggiante, col rischio di riempire troppo il tempo con attività di ogni tipo o di alienarsi con uno scrolling infinito dettato dalla noia.
È stata la mia psicologa a insegnarmi che soprattutto i tempi morti devono essere organizzati. Non serve uno schema rigido per rilassarsi, ma alzarsi la mattina con un’idea di quello che potresti fare durante una o più giornate di riposo aiuta a non perdersi: la dopamina deve aggrapparsi a qualcosa, altrimenti il rischio è di cedere ad abitudini poco sane o di stimolare un sistema nervoso già sensibile di suo. Non a caso, per molti anni in vacanza venivano a trovarmi puntualmente ansia e attacchi di panico. Era matematico: il tempo di rilassarmi e uno stato di perenne allerta mi metteva sotto scacco per giorni, impedendomi di godere dei giorni spensierati in compagnia della mia famiglia in luoghi pazzeschi (scelti in modo quasi maniacale da me medesima, per inciso).
Non fare niente non è un’opzione (se sei ADHD)
Il motivo, di base, è sempre quello che manda in crisi molte persone ADHD: l’interruzione della routine, la costruzione di nuove abitudini - seppur per breve termine - e l’horror vacui all’orizzonte, cioè il non sapere quasi nulla di cosa ci si aspetta dai giorni che dovrebbero essere di relax. Non è un caso se molte ADHD amano i villaggi con attività di ogni genere, i viaggi di gruppo organizzati o i tour de force stile giapponesi in Italia (Milano-Venezia-Firenze-Roma in 5 giorni). Conosco ADHD che odiano il mare perché non tollerano l’idea di stare sotto l’ombrellone a fare nulla o che non stanno fuori casa più di tre giorni consecutivi perché si sentono mancare la terra da sotto i piedi.
Nella nostra famiglia di due persone ADHD diagnosticate e due in corso d’opera, mettere insieme le esigenze di tuttə è una sfida degna di una wedding planner: fare felici tuttə e scontentare nessunə è il minimo sindacale per portare a casa il risultato. Organizzare i viaggi di famiglia diventa per me sempre più sfidante, ed è l’unico hobby digitale che mi concedo quando sono in ferie: ogni anno passo le vacanza a trovare la vacanza dell’anno successivo. Una follia per moltə, incluso per mio marito, una necessità per me: è l’unico momento dell’anno in cui ho il tempo di farlo e ho una chiara idea di cosa serve per accontentare tuttə. Questo è il mio modo di tenere a bada la dopamina da sotto l’ombrellone, ora lo so. Prima della diagnosi pensavo di non essere in grado di godermi il presente e di essere una maniaca del controllo, ora so che l’ADHD non va in vacanza.
Nè la mia, né quella di mio marito e verosimilmente nemmeno quella dei miei figli. Un incubo, per chi patisce la sovrastimolazione ventiquattr’ore su ventiquattro, l’interruzione costante e una maratona di attività sportive che vanno dai racchettoni ai giochi di carte nerd, agli scacchi, alle immersioni fino al bowling. Più che una vacanza, mi sembra di aver partecipato a Giochi Senza Frontiere. Per l’anno prossimo, lo standard minimo dei servizi proposti dalla struttura che ci ospiterà deve essere quello di un Club Med. Esigo ping-pong, piscine con scivoli, sala giochi, campo da tennis e un buffet che possa soddisfare gli occhi e il palato mai contento di due under 14. Ah, e un centro massaggi e una biblioteca, dove potermi rinchiudere per decomprimere almeno una volta al giorno.
🛠️ Tips wow – Strumenti: guide di viaggio
So di essere vintage, ma moltə di voi sottovalutano il potenziale delle guide cartacee. I vantaggi dell’analogico anche in questo caso sono plurimi e mi sembra giusto sottolinearli con un bell’elenco puntato che piace tanto a chi è ADHD:
Se hai una guida cartacea, eviti di navigare sul telefono in modo confusionario per cercare informazioni e di farti distrarre da notifiche o messaggi. Una guida completa ti indica luoghi da visitare, ristoranti consigliati, modi di dire, informazioni utili e siti diretti su cui cliccare senza distrazioni.
La guida cartacea ti prepara mentalmente alla vacanza, soprattutto se la lasci a vista. Ti invoglia a organizzare gite ed escursioni, a informarti circa i vaccini o le attività da fare con i bambini. Evita di ridurti all’ultimo, come solo noi ADHD sappiamo fare.
Le guide cartacee hanno un costo, è vero, ma rimangono nel tempo. Può cambiare qualche informazione, ma la sostanza rimane la stessa. Invece di comprarle, si possono prendere in prestito dalle biblioteche o acquistarle usate.
La guida è uno di quei libri amati dai bambini, perché indica sempre almeno un’attività da fare con loro: acquari, itinerari, parchi a tema. Sfogliandola si sentiranno parte del viaggio e impareranno che la geografia non è noiosa.
Nelle guide cartacee si trovano sempre consigli di shopping mirato: si tratta spesso di piccole botteghe o progetti di moda sociale grazie ai quali scoprire realtà locali che mai avresti visitato.
📖 Dizionario divergente
Ogni settimana scegliamo una parola che racconta il mondo Atipiche
Distraibilità: incapacità di ignorare stimoli banali e poco significativi per portare a termine l’attività richiesta. Caratteristica nucleare delle persone ADHD con diagnosi di tipo inattentivo, è in realtà uno dei sintomi che si riscontra nella maggior parte delle persone con disturbo da deficit dell’attenzione.
Grazie per aver letto fin qui e grazie per il sostegno che continui a dimostrare a questo progetto. A venerdì prossimo!
Un abbraccio
Anna